GIOVANI ED ECUMENISMO NEL SEGNO DELL’OSPITALITÀ

In sintesi, il messaggio del Segretario di Stato di Sua Santità Card. Pietro Parolin, ai partecipanti del raduno della Comunità di Taizè

In occasione del raduno organizzato dalla Comunità di Taizé a Madrid, il Segretario di Stato di Sua santità Card. Parolin si è rivolto ai giovani con cordiali e calorose parole ricche di significato.

Chiedendo di fare appello alla loro fede in Dio, il cardinale ha esortato tutti i giovani a non dimenticare l’ospitalità quale strumento di concordia per l’umanità tutta. Richiamando le parole del Santo Padre, li ha inoltre invitati a crescere in comunione accogliendosi vicendevolmente, non solo nel rispetto delle proprie differenze, ma anzi, facendo di queste un mezzo per arricchirsi e per far fruttificare i propri talenti, al fine di divenire dei «costruttori di ponti tra le Chiese, le religioni e i popoli».

Maria, madre di Dio e di tutti gli uomini, costituisce un exemplum per i giovani, i quali, col cuore pieno di speranza e incoraggiati dalla grazia di Dio, devono utilizzare i loro talenti, la loro energia e le loro forze per migliorare il mondo e far sì che ciascuno possa trovare il suo posto nella grande famiglia umana. Accettando la sfida dell’ospitalità, i giovani si rendano vicini all’umanità ferita, agli emarginati e agli esclusi, ai piccoli e ai poveri.

 

Il testo completo al link seguente

http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2018/12/28/0973/02121.html