Il mondo musulmano

Una breve guida per conoscere l'Islam

«La Chiesa guarda anche con stima i musulmani che adorano l’unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra (5), che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come vi si è sottomesso anche Abramo, a cui la fede islamica volentieri si riferisce. Benché essi non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano tuttavia come profeta; onorano la sua madre vergine, Maria, e talvolta pure la invocano con devozione. Inoltre attendono il giorno del giudizio, quando Dio retribuirà tutti gli uomini risuscitati. Così pure hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno.

Se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà».

Nostra Aetate, 3

L’Islam, insieme all’ebraismo e al cristianesimo, appartiene al gruppo delle religioni monoteiste professando la fede in unico Dio: Allah.

La figura principale per la religione islamica è il profeta Muhammad (colui che è lodato), nato nel 570 d. C. alla Mecca. Dopo aver ricevuto alcune visioni, egli si convinse di essere stato eletto come profeta per annunciare l’unicità di Allah, in un mondo segnato ancora dal culto politeista. L’opposizione verso i suoi confronti crebbe notevolmente che decise di lasciare la sua città natale e trasferirsi a Yathrib, l’attuale Medina. L’egira (il trasferimento di Maometto) ebbe luogo il 15-16 luglio del 622 d.C.: questa data segna l’inizio del computo cronologico islamico. Da qui il profeta diverrà un eminente uomo politico e capo militare, conquisterà la Mecca e instaurerà uno stato teocratico. Il testo sacro dell’Islam è il Corano, un’opera in prosa rimata araba, divisa in 114 capitoli (sure). Il Corano contiene le rivelazioni ricevute dal Profeta direttamente da Dio per mezzo dell’arcangelo Gabriele. È un contenuto vario che spazia dalle lodi di Dio, la sua grandezza e misericordia alle rappresentazioni del Giudizio universale, così come le disposizioni del culto, la vita sociale.

Da sottolineare è il fatto che l’Islam ha una forte connotazione nazionale: nella comunità temporale si sintetizzano i rapporti tra gli uomini e Dio e quello tra i credenti tra loro. Questo concetto prende il nome di umma e rappresenta la finalità globale dei credenti.

All’interno della comunità emergono alcune figure come l’imam (modello o capo) che si distingue per la saggezza è designato a guidare la preghiera. Gli ulema sono i conoscitori del Corano e sebbene non formino un vero stato ecclesiastico, hanno una grande influenza politica.

Gli incaricati per portare il messaggio di Allah si dividono in nabi, coloro che hanno  portano solo il messaggio e i rasul che insieme al messaggio hanno portato un libro celeste. Il profeta ha il compito di ricordare le verità eterne, tra questi Muhammad è l’inviato per eccellenza. Tra i profeti sono annoverati: Abramo, Mosè e Davide. Anche Gesù è considerato come profeta, l’unto di Dio ma non è né il salvatore, né il figlio di Dio.

La fede musulmana si fonda su sei articoli:

  1. credere in Allah uno, unico, creatore del mondo e del genere umano;
  2. credere negli angeli di Allah;
  3. credere nell’origine divina dei libri indicati nel Corano come provenienti da Allah: i fogli di Abramo, la Torah, i Salmi, il Vangelo e il Corano. I musulmani credono che questi testi ricevuti direttamente da Dio siano privi di ogni manipolazione umana;
  4. credere nella missione apostolico – profetica affidata a Muhammad;
  5. credere nell’esistenza della vita futura
  6. credere nella provenienza divina del bene e del male, perché tutto è frutto della volontà di Allah.

Tra le credenze principali, poi, bisogna annoverare la jihad  che spesso viene tradotta come guerra santa ma in realtà significa “sforzo”. Lo sforzo che l’uomo deve fare per essere il più fedele alla volontà di Allah (grande jihad) e la piccola jihad ossia l’impegno di diffondere la parola di Allah.

Accanto ai sei articoli della fede islamica, vi sono cinque i cinque pilastri della saggezza:

  1. la testimonianza (Shahadah) è l’impegno a vivere la fede in Allah e ad avere come unico maestro il Profeta.
  2. La preghiera (Salah), cinque volte al giorno, orientati verso la Mecca. Il venerdì è il giorno della preghiera congregazionale della comunità dei credenti
  3. L’imposta coranica (Zakkat) pari al 2,50 % del valore delle merci, dell’oro, dell’argento e di altri prodotti. I destinatari di questa imposta sono i poveri, i bisognosi, i prigionieri.
  4. il digiuno di Ramadan, il nono mese dell’anno lunare, i musulmani devono astenersi da cibo, bevande, rapporti coniugali, nell’arco temporale che va dalla preghiera dell’alba a quella del tramonto. L’obiettivo è quello di ricordare Dio.
  5. Il pellegrinaggio alla Mecca (Hajj) deve essere fatto almeno una volta nella vita e simboleggia l’unità della comunità islamica e del genere umano.