La visita di Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli, all’Eparchia di Lungro, in Calabria, si svolgerà oggi e domani. All’Eparchia di Lungro, sede della Chiesa bizantina cattolica di rito orientale in Italia, fanno riferimento tutte le comunità italo-albanesi rimaste fedeli a questa tradizione. Ed è dunque naturale che il vescovo di Lungro, monsignor Donato Oliviero, esprima la gioia della sua comunità spiegando come l’arrivo di Bartolomeo I “sia una grazia di Dio talmente grande da dover rendere lode alla Santissima Trinità”. Anche perché è la prima volta in assoluto che un patriarca ecumenico si reca ufficialmente a Lungro per incontrarne i fedeli, cogliendo l’occasione del centenario dell’istituzione dell’Eparchia voluta nel 1919 da Papa Benedetto XV.
“Questa visita segna un nuovo e singolare cammino ecumenico tra Lungro e Costantinopoli” assicura monsignor Oliviero. Che si spinge oltre: “L’Eparchia di Lungro diventa soggetto di un’azione ecumenica concreta ed efficace. Si aprono nuove occasioni di reciproca conoscenza e di rapporti personali che, mi auguro, potranno generare nuove forme di fraterne collaborazioni”. Facendo riferimento alla genesi storica, il vescovo di Lungro spiega che “l’Eparchia è un fulgido anello di congiunzione e un modello unico di fedeltà alla spiritualità orientale e alle direttive della Santa Sede”.
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