In occasione del raduno organizzato dalla Comunità di Taizé a Madrid, il Segretario di Stato di Sua santità Card. Parolin si è rivolto ai giovani con cordiali e calorose parole ricche di significato.
Chiedendo di fare appello alla loro fede in Dio, il cardinale ha esortato tutti i giovani a non dimenticare l’ospitalità quale strumento di concordia per l’umanità tutta. Richiamando le parole del Santo Padre, li ha inoltre invitati a crescere in comunione accogliendosi vicendevolmente, non solo nel rispetto delle proprie differenze, ma anzi, facendo di queste un mezzo per arricchirsi e per far fruttificare i propri talenti, al fine di divenire dei «costruttori di ponti tra le Chiese, le religioni e i popoli».
Maria, madre di Dio e di tutti gli uomini, costituisce un exemplum per i giovani, i quali, col cuore pieno di speranza e incoraggiati dalla grazia di Dio, devono utilizzare i loro talenti, la loro energia e le loro forze per migliorare il mondo e far sì che ciascuno possa trovare il suo posto nella grande famiglia umana. Accettando la sfida dell’ospitalità, i giovani si rendano vicini all’umanità ferita, agli emarginati e agli esclusi, ai piccoli e ai poveri.
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