Nella cattedrale siro-cattolica di Altahera a Qaraqosh con Ignatius Joseph III Younan, patriarca dei siro-cattolici, e mons. Yohanna Petros Mouche, arcivescovo siro-cattolico di Mosul, nel corso della sua visita in Iraq per le celebrazioni natalizie il card. Parolin ha affermato che “La Chiesa e il mondo intero hanno assistito con incredulità e orrore ai fatti dell’estate 2014, quando da un giorno all’altro siete stati forzati a lasciare tutto e a fuggire dalle vostre case. Con grande esemplarità non avete rinnegato la vostra fede. Anche voi, come la santa famiglia di Nazareth, avete preso la strada dell’esilio per mettere al riparo la vita dei vostri figli, speranza per il futuro”, ha aggiunto il porporato, che ha espresso un auspicio: “Che il dolore e la violenza sofferti non si trasformino mai in rancore e che il pesante giogo dell’odio non ricada mai sulle vostre spalle”. Infatti, “il perdono è la base della riconciliazione”.
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Iraq: card. Parolin, “chiedere e offrire perdono segno tangibile del nostro essere cristiani”